Avevo appena tre settimane e mi ritrovai in una città in mezzo al nulla nella terra dell'Islam. Ciò non ha impedito alla mia governante di avere apparizioni della Vergine Maria.

Qualche anno dopo, ho assistito a uno spettacolo Kabuki nel Paese del Sol Levante. I miei genitori erano convinti che mi sarei annoiato a morte e invece sono rimasto affascinato dallo spettacolo inquietante di questi personaggi truccati pesantemente e vestiti con sontuosi kimono che emettono urla gutturali scandite dal suono dei gong.

Il seguito è ambientato alla fine della mia infanzia su una spiaggia tropicale nel cuore della notte, al lume di candela. Le sacerdotesse Macumba vestite di bianco danzano attorno ad una giovane ragazza che trema freneticamente.

Questa giovinezza trascorsa ai quattro angoli del mondo ha forgiato in me una transitorietà dell'identità che si riflette nella multiculturalità delle mie opere.

La mia propensione a trascrivere la realtà sulla tela è sistematicamente contrastata dal mio senso del gioco, mi diverto a distorcere i colori o ad introdurre un tocco di surrealismo. La materialità del mondo viene così sottilmente trasformata in un universo colorato e poetico.

Proveniente da una famiglia aristocratica belga che si distinse nella diplomazia, ho rotto con la tradizione diventando artista. Ho frequentato prima un'Accademia a Bruxelles, poi ho perfezionato le mie competenze accademiche nell'arte figurativa presso il Vlamish Classical Atelier di Bruges, nonché seguendo le Master Classes presso l'Accademia d'Arte di Firenze. Nel 2011, ho avuto l'onore di vincere il 1° Premio per la Pittura al Salon International du Portrait con il mio dipinto "The Maharadja". Attualmente vivo e creo a Bruxelles, creo sia dipinti figurativi contemporanei che ritratti.